“Per questo scrivo, per me e per loro”. Holy 420 è l’esempio lampante di quanto sia complicato farsi spazio nell’attuale scena rap italiana. Un rapporto speciale quello con il producer Tommygothewaves, che ha permesso nel tempo di creare un suono unico ed originale, come nel caso di “Ok Champ”, singolo di punta della discografia del rapper.

“Sbatti” riassume tutta la fatica e appunto gli sbatti per farsi spazio nel rapgame. È stata davvero così difficile all’inizio superare tutte le varie difficoltà?

Non è stato difficile… di più. Quando ho iniziato tutti mi davano contro a partire dalla periferia stessa in cui abito.
Per loro ero troppo piccolo per fare musica e non sono mai stato preso sul serio.
Molti artisti giovani davanti ad una serie di critiche preferiscono fermarsi, smettere subito, io invece ho fatto il contrario
Me ne sono fregato dei commenti altrui e ho proseguito per la mia strada prendendo pian piano una mia fetta di pubblico.
Per questo scrivo, per me e per loro.
Per non parlare dei costi che deve affrontare un ragazzo per riuscire a portare una qualità degna all’ascoltatore, “Sbatti” è anche questo, il sacrificio per riuscire a portare musica di qualità all’ascoltatore partendo da una cantina.

Hai frequentato corsi/scuola di canto prima di intraprendere questo percorso?

Non ho mai frequentato scuola di canto, ho sempre fatto tutto da autodidatta
Provando e riprovando.
Ancora oggi non mi ritengo una cima a livello vocale e sicuramente un corso di canto mi aiuterebbe tantissimo.
Infatti sto pensando di intraprendere questo percorso per riuscire a dare un’upgrade alla qualità della mia musica.

Come è nata la collaborazione con Tommygothewaves? Vi rivedremo insieme in futuro?

Io e Tommy ci conosciamo da quando ho intrapreso questo percorso.
È l’unica persona che mi ha sempre spronato e che tiene a questo progetto quanto ci tengo io.
Oltre che il mio produttore è soprattutto un amico con il quale parlare di qualsiasi cosa.

Come spieghi il grande successo di “Ok Champ”?

“Ok Champ” è uscita nei primi mesi di lockdown, non ci aspettavamo nulla visto il crollo a livello di ascolti sulle piattaforme musicali ma forse essendo una traccia da club è riuscita a far evadere i ragazzi da quella prigione che ormai era diventata casa.
È stato un peccato non poterla suonare in giro perché probabilmente avrebbe prodotto anche più risultati di quelli che ha ricevuto