Esce venerdì 24 giugno 2022Glicine“, il disco di debutto del progetto nicedays: pop dalla venature urban e lo-fi direttamente dalla pianura padana, alter ego di Nathan Schinocca e primo assaggio di un disco in arrivo questa primavera. Dentro ‘Glicine’ c’è l’esigenza di affrontare concettualmente le tensioni che nascono dalla coesistenza fra passato, presente e futuro. L’armonia fra questi 3 elementi è il concept stesso dell’EP. A volte si rimane incastrati nei “what if” delle scelte passate, viziate dal senno di poi presente. Allo stesso tempo la struttura della società pone le persone giovani in una posizione di infelicità verso il futuro.

La soluzione, almeno secondo nicedays, si trova nella complicata azione di tornare al presente per vivere, prendere in mano le proprie possibilità con la consapevolezza di aver agito verso la connaturata esigenza di essere felici.

Curiosi?

– Quale metafora è contenuta nel titolo del disco “Glicine”?

Inizialmente il titolo del disco sarebbe dovuto essere “wisteria”, che condivide la radice con la parola “wistfulness”, che significa “nostalgia”. Diciamo che sono un grande fan dei fiori, e mi sembrava un simbolo perfetto per rappresentare il mood malinconico delle 5 canzoni. Poi si è deciso di optare per la versione in italiano, quindi “glicine”, che secondo me possiede un colore che rimanda molto al senso del disco.

– Leggiamo “Dentro ‘Glicine’ c’è l’esigenza di affrontare concettualmente le tensioni che nascono dalla coesistenza fra passato, presente e futuro.”, di quali tensioni parli? 

Il processo di gestazione del disco nasce nel 2018, un periodo in cui, ancora 24enne, ho iniziato il passaggio da vita post-adolescenziale a vita adulta. sono molto riflessivo di natura, quindi ho messo la mia vita in revisione, e ho notato che mi portavo dietro un gran numero di rimpianti, di what if, di indecisioni. per estensione, ho notato che vivere nel passato o proiettarsi nel futuro ci toglie la libertà di essere nel presente. questo concetto è la base di ogni canzone del disco.

– Con quali rimpianti convivi? Ed avere rimpianti pensi possa essere una prerogativa di tutti i cantautori? 

Oggi non convivo con nessun rimpianto di quel periodo, diciamo che ho accettato di aver fatto quello che potevo fare, e in qualche modo ogni scelta, potenzialmente giusta o sbagliata, mi ha condotto ad essere quello che sono oggi. penso che i cantautori debbano infondere speranza su temi importanti, se la loro vita può fungere da supporto per qualcuno che vive esperienze simili, tanto meglio.

– Quali sono i tuoi ultimi ascolti? Qualcosa che ti ha particolarmente colpito?

Ultimamente sto ascoltando molto I the chameleons, con il disco “what does anything mean? basically”. Hanno quel mood anni 80 un po’ più oscuro che mi garba tanto 🙂