1 – Partiamo dal principio. Chi siete? Qual é il vostro background?

Yeah yo, ciao a tutti. Siamo Penneezy, beatmaker brianzolo classe ’85 e Pito Roccia, rapper di Pero classe ’97. Pur venendo da zone differenti ed avendo età differenti il background e il percorso di entrambi è piuttosto simile: passaggio primario nel mondo dei graffiti e successivo approdo al rap. Amore incondizionato per la cultura hip hop su cui troppi scatarrano.

Death to the Culture Vultures.

2 – Come vi siete conosciuti? E come è partita l’idea di un progetto comune?

Ci conosciamo da qualche anno, ma abbiamo lavorato per la prima volta insieme su Capitolo 21, che è stato l’ottimo EP d’esordio di Pito come solista (pubblicato nel 2018 sempre tramite Street Label Records, andatelo a cercare!). Su quel progetto, i beat sono stati prodotti in tandem da Penna e dal suo socio storico Tonic (con il quale forma il duo di beatmaking 21gr.Team). Capitolo 21 era un prodotto più vario e se vogliamo più maturo rispetto a Prima Puntata, sia per quanto riguarda le sonorità che per quanto riguarda le tematiche: le strumentali erano più complesse e oscillavano tra beat più serrati e ritmiche new school dall’atmosfera molto smooth, mentre i testi di Pito passavano dal rap classico a liriche più introspettive.

Dopo essere usciti con un prodotto così eterogeneo, ci siamo accorti tra una cazzata e l’altra che entrambi stavamo ascoltando, piuttosto casualmente, una serie di artisti underground americani proveniente dalla zona nord/nord ovest dello stato di New York, area conosciuta con il nome di Upstate NY. I nomi in questione erano la triade Westside Gunn – Conway the Machine – Benny the Butcher (Griselda Records), Lil Eto, 38 Spesh, Poundz e molti altri.

Personaggi che, pur arrivando da alcune città della “provincia” newyorkese come Buffalo e Rochester, stavano spaccando più che nella Grande Mela portando avanti la tradizione del sound east coast nella sua maniera più pura: boom bap beats stilosi e liriche ruvide.

Ci siamo in qualche modo immedesimati in questa dinamica e da qui è nato Prima Puntata: diametralmente diverso da Capitolo 21, abbiamo voluto esprimere in maniera omogenea il nostro lato più hardcore inserendoci nel solco tracciato da questi nostri ascolti comuni.

3 – Il disco Prima Puntata è esplicito e anti patinatura. Cosa volete dire però quando dichiarate di accendere di nuovo la miccia del rap game?

In Italia, che si tratti di rap o di trap, a nostro avviso suona tutto piuttosto omologato e troppo, troppo pulito.

La musica è senza dubbio eseguita in modo professionale dalla quasi totalità degli artisti, ma manca spesso di anima ed è per questo che ci siamo voluti distinguere attraverso un suono volutamente marcio ed esplicito, agli antipodi rispetto a quello che si sente in giro.

D’altra parte siamo cresciuti con Big L ed ascoltando barre tipo “rock you in your face, stab your brain with your nose bone” (R.i.p. Prodigy of Mobb Deep). Eccheccazzo.

4 – Attualmente non c’è nessuno in Italia che rappresenta il vostro stile e il vostro modo di vedere il rap?

Fortunatamente, l’influenza crescente della Griselda Records ha permesso che anche in Italia uscisse qualche coraggioso e sparuto caso di rap fatto con questi canoni.

Mentre lavoravamo a Prima Puntata sono usciti, ad esempio, i lavori di alcuni autorevoli nomi come Gionni Gioielli, Blo/B, Lil’Pin…tutto il MRGA (Make Rap Great Again) movement.

Le influenze loro sono, più o meno, le stesse nostre.

5 – Entrando nello specifico, che contenuti si trovano in Prima Puntata?

Dal punto di vista delle produzioni, i beat sono piuttosto aggressivi e minimali. Composti da sample cupi e breaks di batteria strascicati. Interessanti possono risultare gli skit televisivi che si alternano durante le tracce e contribuiscono, ulteriormente, a caratterizzare il sound del progetto.

Per quanto riguarda il rap le tematiche sono volutamente incentrate su alcuni capisaldi del rap internazionale: grandi classici come strada, crimine, droga, soldi e sesso. Senza alcun filtro. Non capiamo perché certi argomenti così comuni nel rap d’oltreoceano, siano da noi considerati tabù. Odiamo il perbenismo che oggi permea la società e il web, dove non si può dire più nulla senza che qualcuno (o qualche categoria) si offenda.

Speciale segnalazione per “Non è colpa mia”, forse la traccia più aggressiva dell’album e che vede la partecipazione di Kombat (che assieme a Pito Roccia forma il gruppo KappaDue).

Pero’s Finest baby! I Jadakiss e Styles P dell’hinterland milanese (ahah).

6 – Potete dare qualche informazione su dove trovare il disco e magari dove trovare voi volendovi sentire dal vivo?

Il nostro disco può essere ascoltato su tutte le piattaforme streaming digitali (Spotify e simili) o acquistabile negli stores on-line (i-Tunes e simili).

Per i live e ulteriori news consigliamo di connettersi alle nostre pagine instagram @penneezy e @pito.roccia_k2, li troverete in maniera easy tutto ciò che ci riguarda.

Invitiamo inoltre tutti a checckare il video del singolo “G-Pito” sul canale YouTube di Street Label Records.

7 – Passando invece alla vostra etichetta, come siete entrati in contatto con Street Label Records?

Con Street Label Records esiste un rapporto consolidato: come già detto Pito Roccia ha esordito da solista con un progetto edito appunto da Street Label. Mentre Penna, con il suo socio Tonic, producono beats per artisti del roster dal 2013 circa. Praticamente dagli esordi.

Props e ringraziamenti a Daniel Mendoza, Flake e agli altri membri del roster.

8 – Avete già pensato a un secondo progetto?

Non lo escludiamo. Chissà, il prossimo inverno magari. Intanto quest’estate continuate a pompare Prima Puntata, è il miglior rimedio contro il reggaeton e il rap “da pubblicità del Cornetto Algida”.

9 – Concludendo: perché scegliere il vostro prodotto?

Per qualche minuto di “sana e sofisticata ignoranza”. Consapevoli del fatto che sia un progetto di difficile digeribilità (ahah), l’ascoltatore può apprezzare la coerenza di un lavoro che non è una banale raccolta di pezzi, ma segue un concept ben preciso che interessa tutto: sound, rap, artworks, video e tematiche remano nella stessa direzione, ostinata e contraria alla corrente.

In culo ai trend del momento.