Dal 6 maggio 2022 saranno disponibili in rotazione radiofonica “candy baby” e “right now” feat. Smooky OG, i nuovi singoli di johara estratti dall’ep “dreamy pills”, disponibili sulle piattaforme digitali dal 7 aprile. “dreamy pills” contiene due tracce accomunate dal sogno, dai desideri, dalle fantasie. È un viaggio dentro la mente dell’artista che, in chiave R&B, intrattiene delle conversazioni con la persona di cui si è infatuata. E’ il racconto di un mondo segreto di sogni e infatuazione, intimo e nascosto in mezzo ai pensieri di tutti i giorni.

– Abbiamo letto da qualche parte che il tuo primo approccio alla musica è stato grazie ai tuoi genitori. Com’è andata?

Non posso proprio raccontare com’è andata perché non c’è stato proprio un momento di iniziazione! Ricordo di essere sempre stata a contatto con la musica: entrambi i miei genitori sono quel tipo di persone che ascoltano sempre musica, che si trovino in macchina, a lavoro, a casa… è sempre stato così! Mi raccontano sempre che la mia canzone preferita da piccola era “Can’t Get You Out of My Head” di Kylie Minogue e che iniziavo a ballare appena la sentivo! A mio padre inoltre piace raccontare a tutti che iniziavo a piangere e a fare i capricci se in macchina non metteva la musica che volevo io e molte volte mi fissavo su una canzone sola che volevo ascoltare per ore e ore in continuazione (sono ancora io il capo della musica in macchina haha)! La musica è una parte di me e mi viene difficile pensare ad un momento in cui non mi abbia accompagnato.

– E allo stesso tempo non hai mai studiato musica a livello didattico, giusto? Avresti preferito diversamente?

Avrei voluto imparare a suonare il pianoforte. Per il canto invece non so se, avendo la possibilità di tornare indietro, prenderei lezioni. Ho questa sorta di convinzione che mi fa pensare che certe cose che faccio cantando non le avrei sviluppate se avessi fatto lezioni di canto, perché molte sono nate da errori o da tentativi!

– Avresti iniziato a scrivere anche senza l’arrivo della pandemia? Com’è stato per te quel periodo?

Io ho iniziato a scrivere i miei primi brani seri qualche mese prima della pandemia, ma non scrivevo continuativamente, solo quando avevo voglia o mi veniva in mente qualcosa… quasi senza uno scopo. Durante il lockdown ho scritto “right now” e lì ho capito che volevo presentarla a un’etichetta e pubblicarla, che volevo seriamente impegnarmi e provare a fare di questa mia passione un qualcosa. Il periodo della pandemia è stato un periodo molto buio e difficilissimo per me, soprattutto il 2020, e il fatto di fare musica e potermi sfogare tramite essa mi ha aiutato a superarlo.

– Quanto c’è di autobiografico nei tuoi brani? E in particolare in “dreamy pills”?

I miei brani sono molto autobiografici, quello che racconto nelle canzoni è sempre vero, le emozioni che provo io le metto direttamente su carta, senza “filtrarle”. “candy baby” per esempio l’ho scritta perché mi ero presa una cotta per un ragazzo che abita dall’altra parte del mondo e con cui avevo tantissime cose in comune, mi piaceva fantasticare sul fatto che un giorno ci saremmo incontrati (ride, ndr)! “right now” invece l’ho scritta perché durante il lockdown mi sono ritrovata ad essere molto lontana dalla persona che amavo e non facevo altro che desiderare di essere con lui! Le mie canzoni hanno sempre delle storie più o meno contorte dietro!

– Qualche ascolto recente?

Ultimamente sto ascoltando molto Kehlani e Justin Bieber, che è sempre stato uno dei miei cantanti preferiti sin da quando sono piccola.