Esce venerdì 22 luglio 2022 per la LaProdigy Dischi, il nuovo album del progetto Bipolar dal titolo “IL LINGUAGGIO DEI FIORI“. Il nuovo progetto di Bipolar, alter ego di Matteo Guccini, vuole essere visto come un bouquet diversificato nel quale ad ogni fiore si può attribuire una traccia diversa dell’album; una raccolta di canzoni ispirate dai rapporti amorosi e dai vari stati d’animo in cui è ben forte l’influenza del collettivo. Il titolo si rifà all’amore di Matteo per i fiori, coltivato sin da quando era piccolo. Da qui deriva anche il titolo del suo primo estratto che ricorda lo shampoo all’albicocca e fiori di cotone, il suo shampoo preferito, ossia “quello che non dovrebbe far lacrimare” che viene mischiato così ironicamente al momento di tristezza e malinconia della doccia che quasi contrariamente spesso ci spinge a sfogare emozioni forti attraverso il pianto.

L’album è variegato per le sonorità e per il mood nel complesso che trasmette ascoltandolo dalla prima traccia fino all’ultima. Il producer VDN, per “shampoo all’albicocca” e “ti sveglio se russi” e Kia per il feat di “pensarci nudi e svegliarsi soli” sono i due ospiti del progetto.

Una delle uscite estive più interessanti, non abbiamo potuto fare a meno di intervistarlo.

 

Dici che quello all’albicocca è il “suo” shampoo preferito. A chi ti riferisci? Alla stessa ragazza di “Questa canzone dovevo eliminarla”?

Non sempre scrivo per qualcuno. “Questa canzone dovevo eliminarla” è dedicata a qualcuno, “shampoo all’albicocca” è dedicata a tutte le persone che in doccia spesso si sentono malinconici e tristi, che spesso ci spinge a sfogare emozioni forti attraverso il pianto. Lo shampoo è un rimedio alle lacrime, perché quello all’albicocca non ti fa piangere. 

I nostalgici ricorderanno anche “Succo alla pesca”, dal titolo affine. Che cos’è successo nel frattempo dalla pubblicazione di quel singolo?

Mi piace avere una idea circolare dei miei progetti, dove alla fine c’è sempre un incontro con l’inizio. “ Succo alla pesca” è stato un progetto in collaborazione con il mio collettivo, ma da quel singolo fino ad ora e è passato di tempo. Sono cambiato io ed è cambiata la mia musica. Si può percepire in tutti i progetti che ci sono stati di mezzo. 

Di musica si può vivere anche da indipendenti?

Purtroppo no. Puoi toglierti qualche sfizio, ma per far diventare un lavoro la tua arte, bisogna portare live i progetti, e bisogna anche che la tua fan base ti dia fiducia. Senza quella il progetto rimane un’arte, ma non un lavoro. 

Tornerai a collaborare con Cloudì?

Assolutamente sì. Abbiamo in cantiere dei brani che non abbiamo ancora fatto uscire, ma sono sicuro che ci sarà il tempo per farlo. Abbiamo pensato anche ad un progetto totalmente insieme, ma non voglio fare spoiler 

Programmi per il futuro?

Ho tanta voglia di fare musica nuova e di portarla su un palco. tra i progetti futuri ci sarà un altro album sicuramente, ma non voglio spoilerare nulla perché quasi sempre cambio idea velocemente.