1 – Come mai questo cambio di stile fra La collina e Domenicastrage?


La collina in realtà è stata scritta a metà 2016, mentre Domenicastrage marzo 2019. In quei tre anni di tempo ho avuto modo di ascoltare musica diversa, in particolare elettronica sperimentale, genere per cui io e Deriansky (il producer) stiamo sottissimo. E’ stata un’evoluzione naturale, contando che dai 17 ai 20 anni si cresce e si cambiano i gusti. Stiamo provando a cercare un sound nostro, un passo alla volta.


2 – Parlando dell’ultimo singolo … potresti ribadire un attimo che tipo di messaggio o contenuto proponi?

Come buona parte delle mie canzoni, pure questa è una sfogo, ho cercato di esorcizzare quel momento di disperazione che è per me la domenica, in particolare di quelle invernali con la nebbia (senza poi riuscirci, tutto il mese dopo l’uscita della traccia è stato condito da abbondanti giornate di pioggia). Volevo liberarmi della sua pesantezza, tradizionalmente pensata come giorno di riposo, ma che si vuole dimostrare di noia quindi di conseguenza di pensiero e successivamente di presa male. Ho semplicemente scritto i miei pensieri di una domenica tipo, volevo solo comunicare agli altri che a star male di domenica non si è soli, sperando di aiutare qualcun altro.

3 – Secondo te perché é così la domenica?

Se avessi saputo il motivo preciso probabilmente non avrei scritto la canzone. Forse è perchè è un giorno morto, in cui la città si ferma, anche se è pieno di cose da fare, la tradizione ti spinge ad un riposo forzato che si trasmuta in pigrizia e va sempre a finire che sei da solo a letto a pensare ai massimi sistemi della tua vita in hangover, con quel fastidio interiore da noia (o da alcool). E’ un insieme di situazioni diverse, è la fine della settimana in cui tiri le somme di quello che hai fatto in quella appena trascorsa ed è un attimo prima dell’inizio della nuova dove ti aspettano altre cose da fare, non è un giorno di riposo, è una transizione tra una fatica e l’altra.



4 – Il video clip che messaggio ha invece? 


Per questa risposta preferisco utilizzare le parole dei maestri Alessandro Luisi e Filippo Raineri che hanno realizzato il video, meglio di loro nessuno può spiegarlo: Attraverso atmosfere malinconiche e sospese nel tempo, a metà tra il reale e l’ onirico, il videoclip del brano “Domenicastrage” racconta le più classiche routine domenicali. Dalla messa al pranzo coi parenti, il protagonista, trascinato della noia, sprofonda dentro di sé, esattamente dove si annidano le sue ansie e i suoi malumori. Staticità e luoghi stranamente famigliari si intrecciano per dar vita a scenari surreali dove il protagonista rimane inerme: succube del peso di queste giornate vuote.

 

5 – Il genere che proponi viene, in generale, visto un pò male dalla scena. Hai intenzione di pubblicare un disco che segue questo filone?

Ormai credo sia stato superato il momento in cui la trap veniva considerata come il nuovo male in terra, ormai è diventato un genere come un altro, che ha i suoi pro e i suoi contro. Io e i miei producer stiamo lavorando, però è ancora presto per parlare di disco o di come esso sarà.

6 – Ci anticipi qualcosa sul disco o no?

Sarà qualcosa di nuovo, altro non posso dire, spero solo che il progetto, tanto quanto Domenicastrage, riceva commenti tipo “è strano”.

7 – Che novità apporta il tuo stile secondo il tuo punto di vista?

Rispondendo a questa domanda può sembrare che io sia un egocentrico incredibile oppure il contrario, una questione del genere dovrebbe essere dibattuta da i fan e non da me. Di me posso dire che faccio conscious rap, su una wave musicale più recente di altri colleghi.



8 – Stai facendo live o concerti?

Da dicembre ad aprile ho avuto un periodo di stop per quanto riguarda i concerti, così da prendermi del tempo per me stesso, per l’università e per la musica, per poi ricominciare a maggio con aperture a colleghi molto forti della scena (es. Rancore, Murubutu & La Kattiveria & Dj T-Robb e Johnny Marsiglia & Big Joe) e continueremo con le aperture fino ad agosto, momento in cui mi riprenderò una pausa per continuare a lavorare alle stesse cose di prima.

9 – Per chi non sa chi sei …. dai qualche informazione sulla tua biografia? 
Io sono Danilo, in arte Dentro, nato nel ’99 e vivo a Parma. Ho pubblicato le prime canzoni a fine 2013, da lì ho intrapreso un percorso etichettato come conscious e per questo sono stato chiamato “Dentro”. Dal 2015 al 2018 ho pubblicato 3 progetti tra ep e mixtape e un album ufficiale “Who i am”, recensito come uno tra i primi rap-romanzo della storia. In questi 5 anni di percorso ho avuto modo di superare i 100 palchi, tra tutto il nord italia, avendo l’opportunità di aprire ai nomi più noti della scena (Kaos One, Murubutu, Claver Gold, Nitro Dutch Nazari, Moder, Bassi Maestro, Egreen e moltissimi altri).

10 – Ma il nome Dentro da cosa nasce?

Inizialmente il primo aka era Den, perchè sono sempre stato chiamato così e non so per quale motivo, poi amici stretti mi han fatto notare che il filo logico che univa i miei pezzi era l’intimità e scherzando mi han detto “dai, chiamati dentro ahahahha”, così è stato.