Due artisti di Roma ci presentano il loro ultimo progetto cinematografico : Blocco Stories. Una docu-serie dedicata alla scena Hip Hop Underground. Il progetto praticamente proporrà periodicamente una serie di rapper in Italia che racconteranno la cultura Hip Hop a partire dal loro “blocco”, il quartiere. Abbiamo avuto il piacere di fare due chiacchiere con Zinghero e Akira Beats parlando un po’ di loro come é nato questo progetto.

 

1 -Prima di tutto benvenuti ! Vi chiedo se non vi dispiace … di dirci immediatamente qualcosa su Blocco Stories! Come é nata questa idea? Come avete deciso di collaborare?

AKIRA BEATS : “Un giorno Mattia (Zinghero) mi ha proposto quest’idea, quella di dare voce all’underground realizzando interviste in un modo diverso dal solito. Abbiamo quindi trovato il modo insieme di avviare questo progetto senza nessun finanziatore esterno, organizzandoci utilizzando solo le risorse di cui possiamo disporre.”

2 – Esattamente qual é lo scopo, l’intento del vostro format? Se si può dire …. il vostro obiettivo o quello che volete che emerga?

ZINGHERO : “Innanzitutto il rap è una cosa che mi è sempre piaciuta, mi ha sempre fatto stare bene,è sempre stato il mio sfogo. È la cosa che ha accompagnato la vita mia, l’adolescenza, in periodi un po’ di più e in periodi un po’ meno, però c’è sempre stato. Poi ci sono stati gli anni di detenzione ; mi sono allontanato dalla musica e adesso mi sembrava giusto dare il mio contributo , dare la voce all’underground e riuscire magari in futuro a fare tutte le interviste proprio nel quartiere dell”intervistato.

3 – Voi quando e come vi siete conosciuti?

ZINGHERO : “Akira l’ho conosciuto tramite Duke Montana, dopo che ero uscito da un periodo abbastanza lungo di detenzione ho ripreso a fare musica e Duke Montana mi ha portato al Neter Sound perchè Sick Luke in quel periodo collaborava con Akira allo studio. Era il 2014.”

4 – Avete messo i video gratuitamente visibili. Perché? Avevate pensato di provare a vendere l’idea?

ZINGHERO : “Non è quello sicuramente il modo di approcciare al progetto. Un progetto si fa per amore della cosa, non si fa subito per lucro. Noi intanto l’idea la stiamo realizzando,tutto a spese nostre. Quindi per ora intanto ci diamo da fare noi e se poi ci saranno in futuro elementi che vorranno aggiungersi in squadra, li aggiungeremo. Blocco Stories non nasce in ogni caso con lo scopo di trarre del profitto .”

AKIRA BEATS : “Ho fatto e ho provato a fare tante cose con lo scopo di ottenere un minimo di stabilità economica. Blocco Stories non è una di queste cose. Per me si potrebbe quasi definire una battaglia emotiva.


5 – Ci presentate brevemente gli artisti che avete presentato fino a qui e dite per ognuno di loro perché si sono meritati di esserci?

ZINGHERO : “ Inoki perchè è tra i più rappresentativi per il rap in Italia e ho la fortuna che è un mio amico da vent’anni, quindi ho sfruttato per la prima puntata l’amicizia con Fabiano. L’Elfo perchè rappresenta l’underground che entra nel mainstream,dalla Sicilia e anche lui è un amico, quindi per la prima puntata siamo andati così. Aurel lo conosco da vent’anni pure, è un ragazzo di Tor Bella Monaca e ci tenevo a parlare del fatto di quanto viene sfruttata la facciata della borgata dai figli di papà del rap, che vanno a fare i video nelle borgate senza esserci mai stati. Viene sfruttata un po’ la credibilità degli altri tante volte. Fuji con Blocco Stories effettivamente stona un po’, perchè per storia culturale comunque non è proprio un ragazzo cresciuto nei blocchi però è uno che ne sa, ne sa tanto ed è comunque una colonna portante del rap romano e italiano. In quanto a produzioni è uno degli studi più riconosciuti a Roma e andava intervistato. Aban perchè comunque è uno dei più rappresentativi dell’underground del sud Italia. Metal Carter è uno degli artisti underground di Roma che in tanti anni è rimasto nell’underground. Noi cercheremo di da voce più o meno a tutti quelli che accetteranno l’invito, perchè non tutti accettano. “

AKIRA BEATS :”Oggi inoltre é uscito il quinto episodio con Ugo Borghetti. Lui ci ispira simpatia, abbiamo deciso di intervistarlo perché ha un suo modo di fare musica che ci è sembrato spontaneo, genuino. Fa parte della crew romana 126, dove ci sono artisti mainstream e underground che continuano a collaborare insieme, uniti dal valore della loro lovegang”


6 – Qual é la cosa che criticate maggiormente ai media (magazine, radio, tv) del settore mainstrem?

AKIRA BEATS : “I media nel settore mainstream fanno abbastanza bene il loro lavoro. Diciamo che lavorare con contenuti che hanno un pubblico di milioni di utenti non è un grande sacrificio per una radio, un magazine, un’emittente tv o un canale youtube che hanno come principale finalità quella di monetizzare. Il problema, a mio parere, sono quei canali, magazine ecc… che si spacciano per mezzi di informazione con lo scopo di promuovere la musica emergente ed underground, ma di fatto non sono altro che agenzie pubblicitarie. Infatti il più delle volte non si diffonde o si parla spontaneamente di questa tipologia di artisti, se non a fronte di un compenso economico. Il pensiero di poter ascoltare un brano di un artista underground su un media mainstream è paradossale. Nel momento in cui un artista passa sui canali mainstream, secondo me, non può più definirsi underground, a parte pochissime eccezioni, ma questo è un altro discorso.


7 – A questo punto la domanda é d’obbligo : ci dite brevemente chi siete voi? So che fate anche voi musica ….

ZINGHERO : “Io sono nella scena underground romana da vent’anni, ho fatto parte di una crew storica di Roma. Adesso il rap è come il mio hobby, non ho nessun tipo di progetto, nessuna progettualità. Abbiamo uno studio di registrazione con Akira e pensiamo a Blocco Stories e una volta ogni tanto a tirà fuori qualche canzone perchè a me me fa stare bene, mi serve.”

AKIRA BEATS : “Io ho inizato a scrivere musica all’età di 13 anni, anche se è una passione che coltivo da quando sono molto piccolo. Dopo aver prodotto due album tra i sedici e i diciotto anni, non ho pubblicato niente per molto tempo. Con il progetto “Akira Beats” ho deciso di rimettermi in gioco e divertirmi un po’. Ho pubblicato un album interamente strumentale, ho già collaborato con diversi artisti del panorama underground come Saga, White Boy, Picciotto, Abbandiera, Cliff Marlow, JB_sdf e naturalmente Zinghero. Quest’anno inoltre ho lavorato a tutte le produzioni del nuovo disco di Metal Carter, che uscirà entro la fine del 2020. È già fuori un singolo estratto dall’album che si chiama “Non scherzo”. A differenza di quasi tutti i produttori, io non vendo a nessuno i miei beats; Faccio solo collaborazioni con persone che stimo e con cui condivido idee e principi.”


8 – Le riprese, il montaggio …. la creazione del video … chi se ne occupa?

AKIRA BEATS : “Le riprese e il montaggio per i primi tre episodi sono state affidate a Federico Bensi di Thunderslap Production, un collaboratore esterno a Neter Sound. Io invece mi sono occupato di tutto ciò che riguarda l’audio. Dopo il terzo episodio ci siamo resi indipendenti, adesso abbiamo deciso di fare tutto da soli.”

9 – Intanto invitiamo tutti a dare un’occhiata al nuovo episodio con Ugo Borgetti, ma un’altra piccola esclusiva? Chi sarà il prossimo artista???

ZINGHERO : “Abbiamo già contatti con altri rapper ….. Appena finita la quarantena continueremo il nostro giro per l’Italia. Per ora non c’é niente di certo!”

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