1 – Benvenuto su Alcatrax! Per cominciare …. ci dici qualcosa di te? Come nasci artisticamente? Perché il nome jjames? Come ti sei avvicinato al rap?
Ho iniziato a fare musica da piccolo, suonavo il basso in una band e la mia formazione artistica viene dai garage usate come sala prove. Ho iniziato dal punk-rock, il metal, verso i 13 anni ho conosciuto il rap e ho capito che avrei potuto dire la mia. Mi ha catturato per la fotta che avevano i rapper, la fame quella vera di conquistarsi un posto dentro al cerchio perché avevano qualcosa da dire. Sono cose che oggi fatico a trovare nei grandi contesti del rap game ma che è ancora presente nelle città, sarebbe bello che ci fossero più ragazzi disposti a dire la loro piuttosto che a farsi notare in qualunque modo. Oggi posso dire nel mio piccolo che sono fedele a me stesso e alle mie origini, pur facendo un genere oggi di massa continuo a farlo con l’attitudine con cui a 16 anni suonavo il basso ed ero incazzato con il mondo.
James è il mio secondo nome, da lì Jjames è una scelta stilistica.
2 – Da pochissimo é uscito un progetto di cui vorremmo sapere di più. Si tratta di un ep o di un disco diviso in due parti ? Come sarà strutturato il disco che esce più avanti?
In realtà JJ è un disco vero e proprio, ed è il risultato di tre anni di percorso artistico e personale in cui la mia vita è cambiata diverse volte. C’è dentro un po’ tutto questo è per questo motivo è stato difficile chiudere una tracklist de tutto omogenea. Per non dare agli ascoltatori un prodotto troppo complesso abbiamo deciso, in accordo con il mio Team, di dividerlo in due parti, la prima più estiva e la seconda con un sound differente. La seconda parte avrà la stessa struttura della prima ma il colore dei brani sarà più autunnale.
3 – La copertina di questa “prima parte” cosa rappresenta?
La copertina del disco è una emoticon, un classico smile rivisitato. Diventa quasi malinconica, storta. Mi piace! E mi piace pensare che sia la faccia che abbiano fatto gli altri rapper quando hanno sentito il disco ahahahah. Scherzi a parte qui pare che si divertano tutti, io per vivere di musica e per fare musica mi spacco la schiena, volevo che si capisse che il teatrino di smile e cuoricini mi sta un pochino sui coglioni.
4 – Sono usciti anche due singoli insieme alla “parte uno”. Ce li presenti?
Certo, il primo singolo uscito è Camera con vista, lo abbiamo scelto perché era un buon compromesso di quello che ci sarebbe stato nel disco. La scelta del sound, gli argomenti delle strofe senza freni è un ritornello che ti cattura, o almeno spero. Diciamo che è la prima uscita è stata una cosa abbastanza pianificata è coordinata da Trumen Records perché ci hanno visto un buon potenziale. il secondo estratto invece è Backyard, un autoritratto di me e del mio modo di fare musica, la mia attitudine. È un pezzo lontano da una hit estiva ma ho scelto di andare controcorrente consapevole che sarebbe stata una mossa azzardata. Avevo bisogno che la gente che inizia ad avvicinarsi a me capisse chi sono e cosa faccio da un po’ di tempo. Anche la regia del video è stata affidata a Federico De Cecco, che conosco da tempo e che mi ha seguito passo passo in questo percorso, perché avevo bisogno che uscisse il mio immaginario. I commenti sono stati positivi quindi speriamo di essere riusciti nel nostro intento.
5 – Questi sono i tuoi primi prodotti discografici o avevi già pubblicato altro?
Ho scritto tanto in passato, ho registrato 4 dischi e per vari motivi ne ho cestinati 3 ma questo si è il mio primo passo nel mondo discografico.
6 – Come hai conosciuto Trumen Records? E come mai hai deciso di collaborare con loro per la pubblicazione del disco?
Ci siamo sentiti per conto di un amico che collaborava già con loro e devo dire grazie a Roberto di Stefano che ha creduto nel progetto senza conoscermi. Siamo un bel team, ho poche persone accanto, riesco a lavorare bene davvero con pochi ma così si crea un legame più forte e si diventa una squadra vincente.
7 – Stai programmando un tour o comunque delle date per presentare il tuo progetto?
Ancora è presto per parlare di Tour, sto girando, sto cercando di far arrivare la musica il più possibile. Essendo anche un producer sto accompagnando anche Tmhh artista di GloryHole nelle sue date. Faccio il possibile per girare ma non è facile. È un periodo complicato anche per i locali.
8 – Che tipo di suoni e temi si trovano dentro?
Come dicevo prima sono un producer, ho prodotto Io tutte le tracce del disco e questo sicuramente ha creato un collante fra le tematiche e il sound. Parlo di me, di cosa è successo negli ultimi 26 anni e di come siamo arrivati qui. Il sound è il mio, non saprei come dirtelo diversamente, cerco di trasformare quello che scrivo in musica, poi stravolgo tutto e di solito esce un missile ahahahah.
9 – Quali sono gli artisti che segui o gli artisti a cui ti ispiri?
accio due tipi di ascolti. Ci sono cose che ascolto volentieri ma da cui non prendo alcun tipo di ispirazione ed altre che magari non mi piacciono nel complesso ma di cui mi interessa una particolarità. Per chi fa musica è difficile ascoltare e basta, si cerca sempre di capire com’è fatto quello che sentì. Le mie playlist di Spotify sono sicuramente più incentrate oltre oceano che in Italia.