Siamo ormai alle soglie della primavera: pronti per uscire dal mood oscuro, dai sample martellanti che ci accompagnano per andare al lavoro, dai tormentoni di Sanremo, e siamo pronti per immergerci in nuove sonorità, più chiare, dolceamare, per le prime gite fuori porta, per le macchinate con gli amici, per pucciare i piedi in acqua, per fare finta che stiamo benissimo di non avere una vita, di non avere una routine, pronti a iniziare una nuova estate. Quindi abbiamo selezionato per voi tre progetti, tre piccole perle dell’underground musicale perfette per questo periodo di transizione, per il primo caldo, per la pioggia che sa già di estate.

PELLEGATTA, con il suo nuovo disco “Orbita

Un piccolo e nuovo album che potrebbe mettere d’accordo voi con i genitori, perchè questo disco affonda nell’alternative rock, come ascoltassimo Gianna Nannini ma più elegante, più delicata, più emotiva. Come se la “vecchia” scena di cantautrici di Sanremo, si fondesse con il pop-indie degli ultimi anni, quello che forse non sopportiamo più. Chitarre e influssi elettronici si fondono per un mix unico, ed incredibilmente orecchiabile. Pellegatta ci racconta la sua vita itinerante, senza paura di esporsi e mostrarsi per una donna incredibile, che ama senza remore, che vive una routine come tutti, resa incredibile dalla musica, lei che da Modena l’ha portata a Milano, con quegli amori semplici e un po’ sfacciati nei quali è impossibile non riconoscerci. La forza di “Orbita” sta nell’essere semplice, sincero, e in questo momento complesso, di corsivo e velocità, mancavano i dischi semplici, i sentimenti semplici, come quei dischi di una volta, dove si amava senza mascherarsi.

 

CAMISA, con il suo nuovo singolo “Come una discoteca

E proposito di estate, non possiamo che riportarvi questo martellante brano uscito questo inverno, forse in un periodo sbagliato, perchè quest’estate l’avremmo ballata parecchio. Le “e” molto aperte, un brano firmato con Cimini, e il titolo “Come una discoteca“. Sembrano uno dei quei tormentoni indie che ascoltavamo al Rocket da ragazzini, quando ballavamo sui Thegiornalisti, in quel periodo di gloria che ebbero qualche anno fa, qualche anno fa che ci sembra lontanissimo. Camisa si colloca proprio qui, tra i Canova e Calcutta all’Ohibò, tra le feste estive di Cosmo davanti al Politecnico di Milano, e la certezza assoluta di non vedere mai l’indie-pop a Sanremo. Un brano nuovissimo, che suona datato e nostalgico, ma di quel periodo, per noi che abbiamo iniziato ad ascoltare musica proprio in quel periodo, formandoci inevitabilmente sul calco del nuovo cantautorato italiano, ne abbiamo incredibilmente bisogno.

 

AMADO, con il suo nuovo singolo “Uno bianca” feat. Jova

Cantautore italo-brasiliano che ci riporta a quel mood incredibile che erano i primi Selton, Amado ha pubblicato da pochissimo il suo nuovo singolo “Uno bianca“, in collaborazione con l’amico Jova. Un brano trascinante che porta il nome di una macchina, il nome che in realtà è anche il nome della più efferata banda criminale attiva italiana tra gli anni ottanta e gli anni Novanta. Un brano che rimanda a quelle estati piovose, tutte le prossime che vivremo, ai ritmi latini che sanno di famiglia e viaggi in macchina, quelli che ci godiamo nonostante tutto, anche se stiamo andando a un funerale. Un incredibile ritorno per un cantautore che già aveva pubblicato l’interessantissimo “Riviera Airlines”, che quasi ci dispiace che Amado non sia proprio un asso coi social, ma anzi ci sembra un timidone con poca voglia di esporsi, perchè piccoli capolavori del genere rimarranno parte di prolifico underground musicale, fatto di colore e di voglia di musica, di caldo, di estate, di Brasile, di quelle chitarre trascinanti, di quei Selton che ascoltavamo al liceo e che non ci sono più.