“generazione menti malate” è il nuovo singolo di Nebulosa, insieme a Mercvrio e a Stornavanti. Un brano che è un singolo racconto di tutte le difficoltà di una generazione intera: Nebulosa scrive questo brano pensando al burnout, ai suicidi, all’uso sfrenato del digitale, e all’ansia della sua generazione. Con la sua penna penetra si fa portavoce di un momento che soffre tra virtuale e difficoltà psicologiche, insieme agli Stornavanti e a Mercvrio, altri esponenti della sua stessa corrente musicale legata al punk moderno. Tra influenze trap, autotune, chitarre distorte, e batterie in faccia ‘GMM’ è un urlo di dolore, un urlo ad ascoltare queste difficoltà e aprire gli occhi su come affrontarle.
Noi abbiamo incontrato proprio Nebulosa, facendoci raccontare qualcosa in più del suo progetto e di cosa sta succedendo. Ed ecco com’è andata!
1. Hai contatto con gli altri ragazzi del roster di Talento Liquido? Ti piacerebbe, con qualcuno di loro, realizzare delle collaborazioni?
sono in contatto e si, ultimamente è uscita “Generazione Menti Malate” insieme a Stornavanti e Mercvrio (che fa parte del poster), una canzone più che riuscita per quanto riguarda stile e passione.
2. Dici che “sogni troppo grandi” è un inno a lottare per ciò che si vuole. In che cosa hai lottato in passato? E lottare è sempre necessario?
Ho un passato un po turbolento, a 9 anni ho rischiato di morire dopo esser stato attaccato da un cane e aver subito, di conseguenza, un intervento di 3 ore e passa. Da quel momento in poi ogni minuto è diventato un minuto che ringrazio di aver conquistato con le unghie e con i denti, lottare è libertà.
3. Qual è invece il tuo legame con la scena urban romana?
conosco e seguo, ma non ho un legame poi così forte. Preferisco restare con i miei, perché so che ci prenderemo ciò per cui lottiamo da sempre.
4. Come hai accolto un interesse di Spotify nei tuoi confronti, sin dal primo singolo? E che risultato ha avuto questa cosa nella vita “reale”?
Stavo lavorando, ho sorriso, ho abbracciato il mio migliore amico, baciato la mia ragazza e siamo tornati a fare quello che stavamo facendo prima.
5. Hai voglia di raccontarci una tua giornata tipo?
Mi alzo, a volte fin troppo tardi, dato che lavoro la notte avendo un enoteca/pub, leggo le informazioni riguardanti il mondo, guardo film, mangio, vado a lavoro e quando sono libero sono in studio a scrivere (o anche solo per stare lì) o comunque vivo la vita il più possibile, le canzoni nascono dalla quotidianità, sopratutto quella di pensiero.