1- Cosa intendi per “Indie Rap”?
Con l’indie rap io e la mia etichetta abbiamo cercato di creare un nuovo genere che si distacchi dai temi abbastanza ripetitivi e pesanti del rap, senza però abbandonare le sonorità e la vena di ribellione tipiche della cultura hip hop. Io e i ragazzi della Street Label abbiamo definito “indie rap” uno stile di rap che per tematiche e sonorità ricorda la musica Indie, con un sound più “underground” rispetto a quelle che sono le mode di oggi. Per ora “Settembre” è il mio primo progetto che rientra in questo genere. Tra l’altro, essendo un disco per la maggior parte auto prodotto, calza a pennello con la definizione di musica “Indie”, abbreviazione di Indipendent.
2 – Quali sono gli aristi a cui ti ispiri o che hanno a tuo avviso “fatto scuola” in questo ambito?
Io direi in generale tutti gli artisti del passato e del presente che sono riusciti a sfondare senza fare musica di tendenza. A partire dagli Articolo 31, Fabri Fibra fino a Ghali e Sfera Ebbasta. Per quello che riguarda la mia musica, sicuramente non sono stato il primo in Italia ad aver portato l’indie nell’Hip Hop. Soprattutto nella scena romana ci sono molti artisti validi, ma se devo essere sincero, a costo di sembrare presuntuoso, non mi sono ispirato a nessuno di questi ne per la preparazione di questo disco, ne per la decisione del genere, anzi il contrario. Mi spiego meglio. In questi anni in cui mi sono avvicinato al mondo dell’Hip Hop, spesso mi sono lasciato influenzare da artisti più famosi di me, e questo si rifletteva nei testi, nelle metriche e nel genere di musica che facevo. Dopo circa 3 anni ho realizzato che per trovare la mia strada, il mio “mood”, avrei dovuto smettere di ascoltare altri artisti per evitare di rifare cose simili, anche inconsapevolmente. Quindi ho letteralmente smesso di ascoltare musica, praticamente per un’estate intera. Le uniche cose che ascoltavo erano i beat che mi facevo da solo e le demo che registravo. Verso la fine dell’estate, a Settembre appunto, mi sentivo pronto per dare forma ad un disco vero e proprio, e così ho fatto. Costruire un beat, scrivere un testo senza ispirarsi a nulla se non a ciò che ti viene sul momento, ti costringe a tirare fuori la fantasia.
3 – “Settembre” é il tuo nuovo progetto. Prima di addentrarci nell’ep … ci racconti cosa hai fatto “prima”? Altri dischi? Gruppi? Insomma … dicci qualcosa di biografico che ti riguarda.
Settembre è il mio primo Album interamente inedito. La maggior parte dei miei lavori precedenti sono stati fatti su strumentali prese da internet o remake di vecchie canzoni. I due progetti principali che hanno preceduto questo disco sono stati “Joker” e “In viaggio pre-Lowell”, due mixtape che ho messo in free download tempo fa. Non ho mai fatto parte di un gruppo, non ho mai ritenuto necessaria la partecipazione di altri artisti nei miei pezzi, anche perché spesso sfociano molto sul personale. Però quando ho iniziato facevo parte di una crew, la RPC Crew, nel mio paese. Eravamo ragazzi che si vedevano, facevano freestyle, parlavano di rap e ogni tanto facevano pezzi insieme. Prima di allora non ero mai salito su un palco e fu proprio grazie a loro che andai al contest della Honiro da cui poi per me è iniziato tutto. E anche se quel gruppo si sciolse pochi mesi dopo e ora a stento ci rivolgiamo la parola devo l’inizio di tutto a loro, perché probabilmente da solo sarei rimasto a scrivere pezzi in cameretta senza mai cantarli a nessuno.
4 – Ti senti più artista Napoletano o Romano?
Ho un forte senso di appartenenza verso Napoli, essendoci nato e avendo lì tutta la mia famiglia. D’altro canto Roma l’ho vissuta molto di più e tutta la mia esperienza artistica l’ho costruita qui. Ma io mi sento un artista Italiano. L’ultima cosa che vorrei sarebbe essere identificato come artista Napoletano o Romano. Quando registro i miei pezzi cerco sempre di non calcare le inflessioni dei due dialetti, e di parlare un italiano più neutro possibile per permettere a chiunque di rispecchiarsi in quello che scrivo, e farlo in dialetto renderebbe solo le cose più difficili per gli ascoltatori delle altre 19 regioni. Credo che andrebbe contro ogni strategia di successo. Oltretutto essendo cresciuto in due città così diverse sento di non appartenere del tutto a nessuna delle due.
5 – Veniamo all’Ep. Esce per Street Label Records. Come é avvenuto l’incontro con loro?
I contatti con la Street Label Records sono iniziati l’estate scorsa, io stavo iniziando a trovare il mio genere e gli mandai alcune demo per e mail. Qualche giorno dopo mi ricontattarono dicendomi che il materiale era interessante e c’erano i presupposti per lavorare insieme. Mi chiesero subito di conoscerci di persona e dopo un live di prova decisero di prendermi nel loro team. Io avevo moltissima voglia di lavorare e di far parte di una realtà professionale, così appena partorita l’idea “Settembre” glie l’ho mandata e loro hanno deciso di modellarla e renderla il disco che ne è.
6 – Cosa troviamo nell’ep? Che temi tratti? Che suoni proponi?
Nell’EP trovate Daimon. Ogni traccia rispecchia un lato della mia personalità, da Eutanasia a Logorroico. Per questo ho creduto tanto in questo progetto fin dall’inizio e ne sono così soddisfatto. L’ordine delle tracce, i titoli, i beat e i testi sono stati costruiti in modo da raccontare una storia, un periodo della mia vita dominato da ansia, depressione, voglia di rivalsa e, infine, rassegnazione. Ho capito che vivere la vita inseguendo obiettivi più grandi di noi è impossibile, quindi ora lavoro sodo, cerco di alzare l’asticella giorno dopo giorno, e confido che tutti gli sforzi e i sacrifici fatti in questi anni porteranno i loro frutti. Dal punto di vista più tecnico, in Settembre ci sono sonorità tipiche dell’indie rock, alternate o abbinate a ritmi hip hop. Una particolarità di questo disco è che la maggior parte dei beat è suonata da strumenti reali, come chitarra e pianoforte, cosa abbastanza rara nell’Hip Hop che di solito si fa su strumentali interamente digitali. I temi sono svariati. Partendo dal macabro nelle prime tracce, si passa per l’amore non corrisposto fino a sfociare nell’autoironia nel finale.
7 – Come mai esce senza un singolo di lancio? Ne arriverà uno?
Il singolo di lancio ci sarà. Sto già lavorando al video di “L’altra parte del vetro” di cui a breve annunceremo l’uscita. Il motivo per cui non è stato pubblicato insieme al disco è che eravamo già in ritardo con la pubblicazione e non volevamo ritardare ulteriormente. Il disco è purtroppo legato, per colpa del suo titolo, al mese di settembre, e farlo uscire in primavera inoltrata sarebbe stato troppo.